venerdì 26 maggio 2017

AUTORITRATTO TRISKELE




 Il Triskele o Triscele o Trinacria è un simbolo antichissimo di origine incerta, si pensa venga dagli Assiri ed è associato sia al culto solare di Mithra che a quello lunare della Dea.
Quello che è certo è che ci troviamo di fronte a un simbolo presente da millenni in luoghi eterogenei. Lo troviamo infatti sia in graffiti rupestri che sopra a monete, scudi e vasi, è il simbolo che rappresenta la Sicilia, ricollega alla cultura druidica, greca, etrusca, romana è usato con scopi sia decorativi che cerimoniali, insomma è ampiamente diffuso.




Nella mia esperienza di artista e donna, questo simbolo si è manifestato a livello energetico in tutta la sua forza collegata al femminile.
L'argomento è particolarmente delicato perchè va a toccare una tematica seria e profonda che riguarda tutti e che purtroppo è sentita poco se non niente.
Mi riferisco alla centralità che l'energia femminile assume in questo 21esimo secolo e alla drammaticità con cui essa è vissuta ed esperita ordinariamente.
Parlare di energia femminile non significa relegarla solo al tema della sessualità. Sicuramente il sesso gioca un ruolo importante come punto di partenza ma il discorso più interessante si sviluppa su altri livelli.
Se si sposta l'attenzione dal piano fisico al piano energetico ci avviciniamo al punto nevralgico della questione.
L'universo è un grande bacino di energie in movimento e l'essere umano vi è immerso necessariamente, nonostante la tendenza attuale sia quella di non rendersene conto.
In ogni donna si cela un potenziale nascosto che, se non viene attivato conduce a uno stato di sofferenza interna che si manifesta in disagio, frustrazione e che necessariamente porta a una forma di sterilità interiore indipendente dal fatto di essere biologicamente madre.
Il secolo in cui ci muoviamo è caratterizzato da un risveglio dell'energia femminile che per secoli è rimasta soggiogata emarginata e maltrattata. Gli effetti di secoli di sottomissione si manifestano drammaticamente al giorno d'oggi. La donna cosiddetta "emancipata" molto spesso, troppo spesso, è una donna che ha semplicemente assunto interiormente ruoli che non competono alla sua natura e che anzi, costituiscono un ostacolo alla sua manifestazione.
Riscoprire il vero significato di essere donna, significa entrare nella spirale energetica femminile, significa assumersi la grande Responsabilità di riportare in vita valori che al momento sono solo sterili definizioni senza senso: Amore, Bellezza, Armonia, Sensibilità, Rispetto, Nutrimento.
Il cammino di una donna che intenda riscoprire e far rivivere attraverso la sua presenza questi valori, si preannuncia difficile, solitario e complicato anche per la totale (o quasi) assenza di collaborazione della controparte maschile che quando non è impegnata a contrastarla e combatterla per paura di esserne sopraffatto, si trasforma in un canale per essere sfruttatato proprio da quelle donne che non hanno intrapreso il cammino di risveglio della femminilità, gli esiti sono a dir poco deprimenti e destinati a condurre a una falsa realizzazione esteriore e a rapporti sterili basati su una forma di sfruttamento reciproco e ipocrita.
Il grande caos dei rapporti umani che caratterizza questo secolo origina proprio dall'ignoranza profonda del ruolo energetico di ognuno di noi all'interno degli equilibri generali. La crisi della struttura sociale che fino al secolo scorso ha costituito una gabbia solida capace di contenere quella che ai miei occhi è un'ipocrisia manifesta, ha improvvisamente tolto il velo. I movimenti di liberazione femministi sono falliti per il semplice motivo che andavano contro all'essenza stessa che volevano affermare. La donna per essere donna non deve usurpare il ruolo del maschio, questa rabbia nei confronti del maschile, sebbene comprensibile, ha dimostrato la sua totale inefficacia e anche la sua completa mancanza di coscienza nel voler usurpare il ruolo del maschio usurpatore, gli esiti del fallimento sono sotto gli occhi di tutti.
La donna ha la possibilità di recuperare la dimensione verticale dell'esistenza. Con verticale intendo il recupero di tutti quei valori collegati al Sacro. In termini psicanalitici la donna può assumere su di sè il ruolo di Anima, un compito difficile e non privo di pericoli, sicuramente una grande Responsabilità che solo attraverso una reale chiamata interiore può essere assunta.

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