mercoledì 24 maggio 2017

AUTORITRATTO TONAL/NAGUAL (ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE)




Tonal e Nagual sono due concetti appartenenti alla tradizione degli stregoni amerindi, ripresi poi da Carlos Castaneda in quanto termini fondamentali dell'insegnamento del suo maestro Don Juan e che trovano molte corrispondenze nelle scoperte della fisica quantistica.
Con Tonal si intende il mondo, la realtà come comunemente ci appare, la visione del mondo personale, simile ma non identica a quella degli altri nostri contemporanei e conterranei.

“Il Tonal è un’isola- dice Don Juan a Carlos Castaneda – Possiamo dire che il Tonal è come il piano di questo tavolo. Un’isola. E su quest’isola abbiamo tutto. Quest’isola  è infatti il mondo [...] il Nagual è là tutt’intorno all’isola, là dove il potere  si  libera [...]  per il Nagual non c’è descrizione,  non parole, non nomi, non sensazioni, non sapere”.

Questa descrizione è molto pertinente a spiegare l'esistenza di tutto un mondo intorno a noi del quale siamo inconsapevoli solo per il fatto che non sappiamo prestargli attenzione.
Scoprire l'esistenza di una realtà parallela a quella cosiddetta ordinaria significa vedere la propria vita cambiare completamente perchè una volta scoperta questa dimensione non si può più tornare indietro o far finta che non esista. Quando la porta si apre e siamo entrati, non possiamo che andare avanti.
Andare avanti significa integrare le due parti dentro di sè e la cosa non è facile.
Bisogna imparare a gestire l'entrata in questa realtà nuova perchè, se all'inizio la sua scoperta è affascinante e la curiosità spinge a immergervisi completamente, le sue regole e la sua esistenza entrano in conflitto con l'ordinarietà e gli impegni del cosiddetto quotidiano.
Altra difficoltà è l'assoluta assenza di certezze che caratterizzano questa dimensione. Siamo abituati a nutrirci di illusioni circa ciò che è certo, un grande ostacolo allo sviluppo della percezione e al contempo un grosso tranquillante esistenziale. Un tavolo è un tavolo e questa ci pare una certezza che rende i nostri sonni più tranquilli. Poi certo, la fisica quantistica dimostra che la materia, ridotta ai suoi minimi termini (l'atomo) è vuota ma queste sono speculazioni quasi filosofiche o scoperte da microscopio, nella realtà ordinaria un tavolo è pieno, duro, solido inconfutabile e noi abbiamo un bisogno vitale di credere che sia così.
Il Tonal rappresenta quindi tutto ciò che ci è noto, la percezione della realtà data dal Tonal è quella ordinaria di tutti noi, esso rappresenta ciò che conosciamo, il modo in cui spieghiamo l'esistenza, la nostra "visione del mondo". Il Tonal è stato definito come un'isola, ognuno ha la sua, vi sono visioni più ampie o più ristrette e questo dipende dalla storia personale. Il Nagual è l'ignoto, tutto ciò che non conosciamo, tutto ciò che sfugge al nostro territorio di certezze, tutto ciò che esula dalla gabbia delle spiegazioni logiche. Quando viviamo ristretti in ciò che conosciamo sperimentiamo inevitabilmente un senso di incompletezza e insufficienza. Ogni volta che questo turbamento affiora alla coscienza, mettiamo in atto tutta una serie di strategie per ricacciarlo da dove era venuto. Accettare l'ignoto è apparentemente un atto folle perchè i rischi, inutile negarlo, ci sono. Ma al contempo vivere solo nella dimensione Tonal ci condanna a una ineluttabile e lenta agonia interiore, fatta di monotonia, ripetizioni, noia che non sono altro che lo spettro di un non definito senso di "mancanza". L'uomo ha tre grandi facoltà: creare,conservare e trasformarsi. Se resta fermo alla sola conservazione qualcosa dentro di lui inizia a soffrire e poi muore.
Amore e Conoscenza sono le due vie attraverso le quali può avvenire la trasformazione. L'una non può esistere senza l'altra, dalla loro unione scaturiscono immense possibilità di crescita e di benessere personale.
L'autoritratto Tonal/Nagual  è nato nel periodo della mia vita in cui la dimensione Nagual aveva preso il sopravvento sulla dimensione Tonal. Non è stato un periodo molto semplice
per me e nemmeno per le persone che mi stavano intorno perchè  è impossibile spiegare razionalmente qualcosa che esula dal contesto razionale. Certe esperienze vanno vissute sulla propria pelle e possono essere condivise solo tra chi le ha provate.I bambini se lasciati liberi di esprimere se stessi, riescono attraverso il "gioco" a immergersi in questa dimensione con tutta la luce, la freschezza e la verità necessarie. E' per questo che viene spesso ripetuto che i bambini sono maestri e andrebbero ascoltati e osservati maggiormente perchè nel loro modo di esprimersi, che a noi adulti pare insensato, ci trasmettono conoscenze delle quali non abbiamo percezione.
Una spiegazione sul momento creativo a questo punto è dovuta.
La creatività non attiene alla sfera razionale. Finchè il cervello vuole comandare il flusso creativo trova ostacoli alla sua espressione. Certamente con questo non voglio dire che la razionalità sia priva di funzioni, tutt'altro. La razionalità è importante in quanto argine, ma non deve diventare una gabbia, almeno non per l'artista. Trovare un equilibrio tra Razionale e Irrazionale (Tonal e Nagual) è fondamentale per tutti, ma per l'artista diventa vitale perchè la fonte della creatività, dalla quale la sua esistenza dipende, appartiene fatalmente alla sfera Nagual con la quale egli, per natura deve fare i conti e alla quale egli deve tutto. Senza creatività, l'artista muore.
L' artista a meno che non voglia votarsi a una vita di "stranezze" più vicine alla follia caotica che non a una seria presenza nella sua realtà, ha il compito immenso di equilibrare in se stesso queste due nature. Questa è la sua benedizione ma può divenire anche la sua maledizione. Dipende tutto da come riesce a giocarsi le carte.

L'autoritratto Tonal/Nagual spiega proprio questa divisione interna, rappresenta il momento in cui la parte Tonal tace, e la parte Nagual si risveglia ed entra in un mondo nuovo,
fantastico, ricco di suggestioni incredibili...come Alice nel paese delle Meraviglie....




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