lunedì 26 marzo 2018

LE STANZE DELL'APPRENDIMENTO



Ho scelto questo titolo perchè secondo me rende bene l'idea di quello che mi è accaduto e che si è concretizzato in due serie di opere, dal titolo "Nigredo" e "Albedo".

Nigredo è un termine usato dall'alchimia per indicare il momento in cui "occorre far morire tutti gli ingredienti alchemici, macerandoli e cuocendoli a lungo in una massa uniforme nera" (cit. Wikipedia)
In termini di esperienza umana questo fatto si traduce in crisi vera, in senso etimologico, dal verbo greco "krino" che significa separare, discernere. Durante la crisi, se vissuta con Coscienza, si ha la grande opportunità di fondere insieme ogni sofferenza, fino alla sua riduzione a una massa oscura e informe, massa dalla quale, per opera di una reale e sincera volontà di rinascita, usciranno nuovi germogli.
La vita diventa quindi un'immensa opportunità. Lungi dalla presunzione di "aver sconfitto la sofferenza", si accede però ad un nuovo modo di percepire la realtà, non più come un già dato che segue binari prestabiliti, ma piuttosto come un'immensa opportunita' da far fruttare. Per farlo però, occorre essere passati attraverso inferni freddi e solitari (e bisogna passarvi a piedi nudi e bisogna passarvi molte volte, e ogni volta e' piu' difficile della volta precedente).
L'esperienza interiore è la medesima per tutti coloro che sono chiamati a fare un passetto nella direzione del cambiamento, gli altri hanno tutto il diritto di non muoversi e restare dove sono, se poi la realtà che vivono li soddisfa, non c'è alcun motivo di muoversi. Se non li soddisfa, possono iniziare a fare ciò che il maestro George Ivanovich Gurdjieff consigliava ai suoi discepoli, principio ribadito da Rudolf Steiner in uno dei 6 esercizi spirituali che ha lasciato e cioè, interrompere l'espressione delle emozioni negative (lamentele, attacchi gratuiti ed altre amenità) e volgere l'attenzione alle impressioni positive. A Primavera l'esercizio è facilitato data la forte spinta alla Rinascita che arriva da Gea, il pianeta in cui stiamo e in cui stai anche tu, che stai leggendo, in questo momento, anche se forse te lo sei scordato.

Alla fase della Nigredo segue la fase dell'Albedo nella quale si vive una vera e propria rinascita interiore. Un processo lento e ineluttabile di scioglimento e ricoagulazione, lontano dalla drammaticita' che ha caratterizzato l'esperienza precedente. Nella fase dell'Albedo scopriamo, o meglio, iniziamo a riCordare chi siamo. E' un ritrovarsi pieno di gioia e di stupore, un alzare il velo e iniziare a vedere e comprendere che e' tutto molto piu' semplice di quello che si "pensa".
"Primitivismo di Primavera" e' il nome della serie di tele che rappresentano questa fase, uscite improvvisamente con un moto inarrestabile.
Rappresentano il principio che bisogna tornare indietro per andare avanti, e cosi' ho fatto. Sono tornata alla mia origine, il punto da cui partii molti anni fa nella ricerca artistica. L'Art Brut, l'espressivita' ingenua e immediata dei bambini, la ricerca di quella freschezza pura e spontanea nel segno e nell'espressione. Sono andata pero' avanti, perche' l'esperienza della Nigredo era stata reale e non un modo per darmi "un tono". Quindi ho rappresentato i 7 chakras che sono i punti energetici del corpo che si attivano grazie alla risalita di un'energia, che tutti possediamo ma che nella stragrande maggioranza dei casi resta quiescente, cioe' addormentata. Viene chiamata energia di Kundalini ed e' rappresentata spesso come un serpente, arrotolato alla base della colonna vertebrale.

Per chi fosse interessato, scrissi alcuni articoli su questo blog, in occasione della personale dal titolo "Santa Subito" che feci l'estate scorsa al Castello Malaspina di Massa, nella quale facevo un primo punto dell'arte prodotta dopo lo sblocco improvviso di questa energia.

http://chiaralampo.blogspot.it/2017/05/autoritratto-col-serpente.html

"Le stanze dell'apprendimento" è il titolo che darò alla prossima mostra, dove, in quanto artista, porto testimonianza del modo in cui sono riuscita io ad attraversare questo processo interiore.

La mostra si articolera' in due sezioni, Nigredo ed Albedo e saranno esposti circa 20 quadri, oltre a molti disegni fatti in canalizzazione.


lunedì 12 marzo 2018

Il Sole a mezzanotte



"Prajapati è invero l'anno, due sono le sue vie: una verso il Sud, l'altra che volge a Nord. Coloro i quali considerano come atto il compimento dei sacrifici e dei doveri religiosi, costoro conseguono il mondo lunare e di nuovo ritornano quaggiù. Questo è il motivo per il quale i saggi che desiderano prole procedono sul cammino che mena a sud. La fruizione del mondo dei sensi è infatti la via dei Padri. Coloro i quali, invece, avendo ricercato per la via del Nord il proprio Sé mediante ascesi, studio, fede, conoscenza, conseguono il sole; costoro invero non ritornano più quaggiù perché hanno raggiunto la sede dei soffi vitali che è l'immortalità, la non-paura, il fine supremo.

Prasna Upanishad, I,9 e I,10

"Senza uscire dalla porta, conoscere il mondo! Senza guardare dalla finestra, vedere la Via del cielo! Più lontano si va, meno si conosce. Perciò il Santo conosce senza viaggiare; egli nomina le cose senza vederle; egli compie senza azione."

Tao Te Ching, XLVII


Ho intitolato questo quadro "Il sole a mezzanotte", definizione usata in alchimia per descrivere una fase del processo interiore di trasformazione.
I simboli vanno intuiti. Questa frase è stata una perla di salvezza per la mia intuizione che ha sempre funzionato meglio della mia parte razionale. Intuizione che si è rivelata preziosa nel momento della sua concretizzazione in un quadro.
Questo quadro appartiene alla serie "Nigredo" che è nata nel vero senso della parola, a conclusione di un lungo periodo complesso che attraverso dal 10 settembre del 1975, l'unica data che mi ricordo bene, essendo quella del mio compleanno.
Siccome sono fermamente convinta che se un quadro parla, non ci sia bisogno di troppe parole per descriverlo, lascio la parola al quadro che parlerà a chi dovrà parlare e a chi sentirà qualche interesse per la tematica trattata.










martedì 6 marzo 2018

UN PUNTO DI LUCE




LA CHIAVE DELLA PORTA DELLE LAME
                                                                         

E' bello ogni tanto ritrovarsi nel suono di una campana
 Nella Quercia del Libano accanto alla chiesa ritrovo le donne sciamane e la loro antica sapienza che le lega a Madre Terra, Gea.
Trovo anche le sciamane guerriere e il loro cerchio bianco, che assomiglia all'orbita di Saturno, come una lama affilata roteante che impedisce il passo.

La caratteristica della Donna è quella di poter fuggire e ritirarsi in un mondo tutto suo, "la stanza tutta per sè" di Virginia Wolf... quello spazio nel quale la donna vive l'importantissima opportunità di liberarsi da ogni condizionamento e fare l'esperienza dell'esistenza di una realtà che solo perchè non si tocca, non significa che non sia reale.
In questo XXIesimo secolo, che nel Tarot di Marsiglia è rappresentato dalla carta XXI, il Mondo, ogni donna sta ricevendo una chiamata dalla parte più antica di sè, chiamata che non è facile eludere e che se non viene accolta, promette di trasformarsi in qualcosa di già tristemente visto...
Lo sciamanesimo descrive l'esistenza di due dimensione che chiama Tonal e Nagual. La donna che si risveglia è la donna che inizia a ricordare, attraverso l'esperienza, che esiste tutta una realtà, che lo sciamanesimo chiama Nagual, non meno reale di quella che viene comunemente accettata come tale.
Certamente questa dimensione non è preclusa all'uomo, ma alla donna da sempre spetta il privilegio di poter aspirare a mostrare la via...una delle tante vie che si aprono ad un certo punto del cammino dell'esistenza...
In questo cammino, esistono gli incontri "casuali", i migliori perchè spontanei e non organizzati. Solitamente in questi incontri, che in realta' non sono casuali ma seguono logiche che sfuggono a una cartesiana e oserei dire binaria visione della realtà, accade qualcosa. Può essere che ci si debba passare un testimone, oppure che si debba semplicemente mettere un punto di luce in un disegno che esiste indipendentemente da noi. 
Kandinsky, nella sua profetica visione dell'arte del futuro, parlava di ARTE TOTALE, intesa come fusione di più linguaggi artistici. Per poterlo fare, ci vuole un contenuto condiviso. Le donne in questo possono fare cerchio, riconoscendo la propria esperienza nell'esperienza dell'altra, possono incontrarsi in modi imprevisti, intrecciando il cammino in un'esperienza condivisa che sia reale e cioè realmente esperita attraverso la propria esperienza, unica e irripetibile.
La poesia "Madonna di cuori" è opera della poetessa messicana Angela Guadalupe,  edita attraverso l'Associazione culturale Cento Lumi di Barga (Lu).
Il quadro è della sottoscritta e prende il titolo dalla poesia citata. 

Madonna di cuori (Guadalupe Angela)

Il mio cuore è un sonaglio abbandonato su una panchina, che ancora tintinna.
Il mio cuore è appeso fuori, col fil di ferro.
Il mio cuore è un disegno abbozzato.
Anche in pubblico, il mio cuore si isola: è interrato nell'orto.
Il mio cuore è il centro di una castagna.
Il mio cuore è sotto una tegola: sul tetto fa le fusa un gatto bianco e nero.
Il mio cuore è il pezzo di stoffa che non servì per il vestito.
Il mio cuore è una carta velina, senza incartato dentro nessun souvenir.
Il mio cuore gira sul rullo che trasporta il bagaglio.
Il mio cuore sono i minuti in ritardo dell'aereo.
Il mio cuore è la gru che rimuove l'auto; è la mia auto, che si porta via la gru.
Il mio cuore è una brocca senz'acqua.
Il mio cuore è un lago artificiale.
Il mio cuore è un parabrezza appannato.
Il mio cuore è un salvadanaio pieno di bigliettini.
Il mio cuore è una donna che attraversa il viale.
Il mio cuore è una ragazza che apre l'astuccio del trucco.
Il mio cuore è una biblioteca deserta.
Il mio cuore è un fiore azzurro, tra le case in costruzione.