giovedì 9 gennaio 2014

Arte soggettiva e arte oggettiva

UNA PRECISAZIONE


E ormai da molti secoli, si è perduta la chiave di tutte le arti antiche. Infatti non esiste più l’arte sacra, l’arte che incarna le leggi della Grande Conoscenza ed esercita un’influenza sulla vita delle masse. Oggi non ci sono più dei creatori. I “sacerdoti dell’arte contemporanea” non creano, ma imitano: corrono dietro alla bellezza o alla verosimiglianza, se non addirittura alla cosiddetta “originalità”, senza avere le conoscenze necessarie. Poiché non sanno niente e non sono in grado di fare niente, brancolano nel buio; eppure, la folla li venera e li mette su un piedistallo. Tutte le banalità, sulla scintilla divina, il talento, il genio, la creatività, al sacralità dell’arte, oggi non hanno alcun fondamento,sono solo degli anacronismi. Cosa sono mai questi “talenti”?
Delle due l’una: o si definisce “arte” il mestiere del calzolaio, o si deve considerare artigianato tutta l’arte contemporanea.
Gurdjieff "Vedute sul mondo reale"


Arte soggettiva vuol dire che riversi la tua soggettività sulla tela - i tuoi sogni, le tue fantasie. È una proiezione della tua psicologia.[...] La tua arte è come un vomito. Ti aiuta, proprio come il vomito ti è di aiuto. Manda via la nausea, ti fa sentire più pulito, più sano. (Osho)

Queste, le parole di Osho e Gurdjieff a proposito dell'arte. Partendo dal presupposto che tutti noi ci muoviamo in un ambito soggettivo, io credo che sia responsabilità di chi si definisce artista (io per prima) l'avere rispetto per il pubblico che guarda e non riversargli addosso, per quanto possibile, le proprie sofferenze e angosce o anche le proprie elucubrazioni mentali... .
Quando dipingo un quadro penso sempre che un giorno sarà appeso in un salotto o in una camera o anche in bagno, perchè no! E mi sento profondamente responsabile dell'effetto che produrrà in chi lo guarda. Consapevole dei miei limiti, ho deciso di produrre delle tele che almeno suscitino nell'osservatore un sentimento positivo, mettendo da parte tutte le contorsioni del mio ego, che per quanto profonde e complesse possano sembrare, sono e restano contorsioni fini a loro stesse.
In un mondo pieno di negativo, di crisi, di angosce, di cronaca nera, e chi più ne ha più ne metta, credo sia un dovere quello di offrire una "boccata di leggerezza" e di gioia.


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