giovedì 3 ottobre 2013

FEMMININO ETERNO


“Tutto l’effimero
Non è che illusione
L'inadeguato -
Qui diventa evento;
L'indescrivibile -
Qui si è fatto;
L'eterno femminino
Ci porta in alto”.
Chorus Mysticus Faust Goethe

Ritorno a parlare di una tematica a me cara, quella del femminile, del potere oscuro e mortifero (!) che si cela dentro ognuna di noi...
Questo potere che, a sentire le parole di Goethe, invece "ci porta in alto". Ma allora distrugge o porta in alto? non capisco.
Mi vengono in mente le immagini di Lilith il demone femminile dei mesopotami, portatore di disgrazie e sciagure. O Lilitu (3000 ac!!!) presso i Sumeri, stessa menagrama.
Ritroviamo Lilith come prima moglie di Adamo che fu cacciata perchè si rifiutò di obbedire al marito...
Leggo che nella tradizione ebraica popolare Lilith rappresenta tutti gli aspetti negativi della sessualità femminile:adulterio, stregoneria e lussuria. (perchè poi devono essere negativi!? ma queste disquisizioni lasciamole a chi si occupa di morale). In tutti questi casi comunque direi che la visione della femmina non è particolarmente edificante.
Nell'Ottocento invece Lilith viene rivalutata, le religioni neopagane la prendono come simbolo della Grande Madre e in seguito diventa l'eroina dell'emancipazione femminile che non si assoggetta al maschile.
Vorrei aprire una parentesi e so che vado a mettere il dito in un vespaio sollevando questa questione, ma è più forte di me domandarmi: che cosa si intende per emancipazione femminile? La prima cosa che mi viene in mente è l'immagine di una donna a una manifestazione che fa il segno che noi tutti conosciamo con le mani al grido di:"la fica è mia e me la gestisco io!". Vabbè, brava, gestiscitela da sola, ma che ci fai?
Mi rivolgo alle etero perchè le omosessuali hanno risolto davvero la questione: se la gestiscono tra di loro e tanti saluti agli uomini, ma le altre? 
Cosa vuol dire che se la gestiscono? 
Non mi pare che l'emancipazione femminile si realizzi passando attraverso questa ostentata aggressività, attraverso un invasione di campo che altro non fa che allontanare le donne dalla loro natura e mascolinizzarle con esiti a dir poco patetici. L'arte della guerra lasciamola al maschile.
A me (che sono eterosessuale e quindi esperisco in questo modo) pare che la natura femminile possa realizzarsi a pieno solo attraverso il contatto col suo opposto e viceversa. Contatto che non vuol dire scontro ma compenetrazione. Non a caso ho citato Goethe che è un uomo e in quel bellissimo passo del Corus Mysticus racchiude tutto il profondo significato dell'incontro col femminino eterno.
Anche Dante nella Commedia lo fa. 
Veramente anche nel Kama Sutra c'è questo concetto.
Ne parla anche il Tao-te-ching.
Anche Abu Muhammad Ali ibn A'mad ibn Said ibn 'azm (si chiama così, che ci posso fare?) nel Collare della Colomba affronta questo tema.
...insomma, ne parlano un pò tutte le tradizioni...
La Femmina che "allaccia" il Maschio e lo riporta dove le loro nature sono più autentiche e da sempre unite. Il femminino risveglia lo spirito maschile addormentato e gli rende la sua autentica dignità.
E' la coniunctio oppositorum che si realizza nelle nozze chimiche di Christian Rosenkreutz, che non è un matrimonio all'insegna dell'lsd eh!!!
E' la realizzazione di quello che Jung chiama processo di individuazione.
Nei tarocchi di Marsiglia è rappresentato dall'arcano XX, il Giudizio, dove sono raffigurati un uomo e una donna nudi (si vede solo dalla vita in su) nella atto di pregare, davanti a loro un essere azzurro (l'androgino) emerge da una specie di bara dandoci le spalle . In alto un Angelo variopinto suona la tromba. interessante il gioco di sguardi: la donna guarda l'uomo e l'uomo guarda l'angelo. La donna permette all'uomo di sentire lo Spirito. Il sesso è presente ed è sacro, è il mezzo per raggiungere il divino attraverso l'unione dei due opposti e la nascita di un nuovo essere. Tesi antitesi e sintesi si potrebbe dire. Santa affermazione, negazione e riconciliazione. 
Questo aspetto che tutto ingloba e che tutto distrugge, questo lato oscuro della natura femminile, che dona la vita ma è capace anche di toglierla, nei suoi aspetti positivi diventa una specie di solvente capace di purificare ogni tipo di negatività. Attraverso il suo potere inglobante e dissolvente la femmina davvero può accogliere e dissolvere ogni ombra e ogni emozione negativa. L'atto sessuale diventa così un momento sacro di catarsi e purificazione. Quanta lontananza dalle performance da palestra che ci vengono proposte quotidianamente.... 
Quindi a conclusione di tutto questo ragionamento mi sento di approvare la visione di Goethe (concedo il mio consenso insomma) secondo cui l'eterno femminino ci (cioè vi, voi uomini) porta in alto. Ricordatevelo sempre signori uomini quando sollevando gli occhi al cielo ringraziate Dio di avervi fatti maschi...relazionarvi con noi vi offre un'opportunità unica, irripetibile e indimenticabile di raggiungere vette irraggiungibili coi vostri sforzi in solitaria. 
W le donne!!!! (e se a qualcuno fosse venuta in mente la versione più prosaica di questa esclamazione, rispondo che in effetti è venuta in mente anche a me, ma dal momento che non sto scrivendo sul muro del bagno all'autogrill non mi pare il caso di usarla).






2 commenti:

  1. Bel tema, bella trama, soprattutto se a "tessere" il mosaico, è una donna. Ci sarebbe tanto da aggiungere, chilometri di letteratura e spazzatura. Ma rispondo con qualcosa di non mio, e che con i migliori auspici riguarda tutte.

    Antonello

    Una ragazza non dovrebbe aspettarsi speciali privilegi per il suo sesso, ma neppure dovrebbe adattarsi al pregiudizio e alla discriminazione. Deve imparare a competere... non in quanto donna, ma in quanto essere umano.

    Betty Naomi Friedan

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  2. sostituendo la parola competere con condividere, la citazione mi piace assai

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